Come uno scrigno raro custodisce gelosamente i suoi preziosi, così Vigoleno racchiude i suoi pregiati tesori tra le sue mura medievali. Il borgo fortificato è conservato perfettamente ed è questa sua autenticità la sua maggiore attrattiva, capace di trasformare una visita in questo luogo, una frazione del comune piacentino di Vernasca, in un vero incantesimo. La magia è quella regalata dalla sensazione di viaggiare nel tempo, attraverso i secoli, per approdare indietro fino all’epoca dei cavalieri e delle dame, in atmosfere dall’allure epica, ma molto radicate nella storia di questo luogo, con le sue mura merlate e il panoramico camminamento di ronda, il mastio quadrangolare e poi, una volta superate le mura, tutto il borgo da scoprire. Il castello e la chiesa di San Giorgio, innanzitutto, ma anche l’oratorio, ovvero la cappella gentilizia degli Scotti, conosciuta anche per essere stata adibita a ospedale per i pellegrini della vicina via Francigena e poi la fontana cinquecentesca, testimone impassibile dello scorrere del tempo. Si trova in una bella piazzetta tra i bastioni merlati, unico ampio spazio tra edifici che delineano stretti passaggi fra i quali perdersi.
Un borgo fortificato e il suo castello: così Vigoleno ci restituisce la sua identità di complesso difensivo adagiato tra le colline piacentine. Il castello appartenne per secoli a una sola famiglia, i banchieri e mercanti piacentini Scotti, e questo ha certamente contribuito alla sua ottima conservazione. Nel 1921 venne però acquistato dalla duchessa Ruspoli de Gramont, che amava circondarsi dei più apprezzati artisti e intellettuali dell’epoca. Fino al 1935 il borgo venne così frequentato – e i più anziani ancora si ricordano le tante feste della duchessa – dal maestro surrealista Max Ernst, dall’ecclettico Jean Cocteau, dal nostro Gabriele D’Annunzio e da tanti altri. Tra essi, anche l’inarrivabile Anna Pavlova e il suo compagno, il pittore russo Alexandre Jakovleff, il cui prezioso lascito è il circolo di affreschi che si può ammirare ancora oggi nel minuscolo teatro di soli 12 posti – uno dei più piccoli d’Europa e una preziosità del castello – che al tempo della duchessa veniva animato dalle performance dei suoi talentuosi ospiti. Oggi il castello è privato, ma il teatrino, insieme a tutto il piano nobile, apre a visite guidate tutto l’anno la domenica pomeriggio, e da aprile a ottobre anche il sabato.
Se l’incanto di Vigoleno è quello di un balzo sorprendente nel tempo, questa sensazione di moltiplica in tutto il borgo. Ma c’è un luogo che forse più di altri non ha perso l’incanto delle sue origini ed è la chiesa di San Giorgio, tra le più suggestive del territorio piacentino. Questa piccola basilica - sembra fare da guardia alla piazzetta con al centro la fontana ed è proprio il suo aspetto severo a incuriosire il visitatore. La curiosità poi si trasforma in stupore una volta varcata la soglia, perché l’interno – austero e in penombra – è un vero tuffo in un’altra dimensione. Un lavoro di restauro nei decenni passati l’ha riportata al suo stile romanico originale, dopo che nei secoli aveva subito diversi rimaneggiamenti soprattutto tra i periodi del Rinascimento e del Barocco. Entrando ci si può aggirare tra i pilastri decorati con preziosi capitelli zoomorfici e si può anche ammirare un ciclo di affreschi targo-gotici, dopo essersi soffermati a dare uno sguardo alle sculture della facciata.
Vigoleno non smette di stupire nemmeno fuori dalle sue mura fortificate. I dintorni, infatti, offrono più di una sorpresa, oltre a mostrare un paesaggio naturale tra prati e boschi dove fare riposare lo sguardo. E chi di riposo non vuol sentire parlare, ma è piuttosto alla ricerca di un’esperienza dinamica, può avventurarsi sul suggestivo percorso che in otto chilometri di crinale appenninico porta da Vigoleno e Vernasca. Vigoleno domina dall’alto la valle del fiume Stirone, che con il suo parco naturale, il Parco Regionale dello Stirone e del Piacenziano, permette di trascorrere una bella giornata sui suoi percorsi immersi nella natura, tra le pareti ricche di fossili del fiume. Ce ne sono diversi tra cui scegliere, anche se una delle esperienze più suggestive resta la camminata notturna, proprio sul sentiero da Vigoleno a Vernasca, che viene organizzato il primo venerdì o sabato di luna piena a giugno. La ‘Notte dei Briganti’ è un evento molto atteso che attira ogni anno circa duemila partecipanti, e il nostro consiglio è quello di affrettarsi a iscriversi, perché nonostante accolga molte persone, è un evento a numero chiuso.
Vigoleno è un borgo tutto da scoprire, anche attraverso i prodotti del suo territorio. Le dolci colline che circondano il borgo verso la Val d’Arda sono zone rinomate per la produzione di vino doc. Così, quando vi sedete a tavola dopo una visita al borgo non dimenticate – oltre al Monterosso Val d’Arda, il Malvasia dolce e secco e l'Ortrugo - di gustare il Colli Piacentini vin santo di Vigoleno: si tratta di un doc a produzione limitata (se ne producono solo 2.500 bottiglie l’anno) che trovate solo qui. Scegliete le piccole botteghe e i ristoranti dove assaporare le prelibatezze del luogo: la torta fritta o gnocco fritto (come qui chiamano “chisulèn”) da accompagnare alla coppa, al salame e alla pancetta, tutti e tre salumi Dop. Nel borgo, si trova anche la sede dell’associazione produttori Vin Santo di Vigoleno Doc, a cui aderiscono dieci cantine, con la sua piccola enoteca.