Il sentiero che si inerpica, i polpacci che si induriscono, il fiato che si accorcia e poi finalmente la cima, il traguardo sudato e atteso che ripaga di ogni fatica, regalando lo stesso panorama dall’alto dell’aquila e dello stambecco. E dopo aver posato lo zaino, quando un soffio di aria fresca scende lungo la schiena a cacciare via la fatica, è lo stomaco a risvegliarsi: arriva la fame. Perché si sa, l’aria di montagna stuzzica l’appetito. Protagonisti della robusta cucina montanara sono i formaggi, soprattutto quelli di malga dove mucche e capre pascolano tra erba fresca e profumi alpini. Sugli alpeggi Sangiatto e Forno dell’Alpe Devero, in Val D’Ossola, si produce il Bettelmatt, un formaggio grasso a base di latte intero il cui caratteristico sapore deriva dall’erba mazzolina, che cresce in alta montagna. Qui le forti escursioni termiche e le condizioni ambientali particolari hanno insegnato ai pastori la necessità di trasformare subito il latte intero in formaggio, per conservarlo meglio.