Un’esplosione di energia, un concentrato di luoghi da visitare e attività sportive nelle quali cimentarsi. Un’onda blu e il mare a fare da cornice ai suggestivi borghi della Penisola del Sinis. La Sardegna, terra dai mille contrasti e dalle sfumature leggendarie, diventa la meta ideale per una vacanza dinamica, un soggiorno da vivere al massimo immergendosi in un paradiso incontaminato. La Commissione Europea ha riconosciuto la costa centro-occidentale dell’isola come destinazione d’eccellenza “Eden”, dove durante tutto l’anno si può vivere il contatto con la natura divertendosi all’aperto. Il Sinis è un trait d’union tra terra e mare. Sito tra il golfo di Oristano e la baia di Is Arenas, presenta alcune zone collinari come quella in cui sorge l’antica città di Tharros, e ancora profili rocciosi nella parte meridionale per poi lasciare spazio alla morbida sabbia quando si procede verso nord. Alte falesie dominano il panorama fino a Capo Mannu, dopo la vista si spalanca sulla spiaggia di Putzu Idu.
Il territorio di Cabras vanta una storia millenaria, i primi insediamenti, come testimonia il villaggio di Cuccuru is Arrius, risalgono al neolitico. Oggi, ciò che più incuriosisce i turisti è sicuramente il suo ecosistema palustre, uno tra i più grandi e produttivi d’Europa. Lo stagno è infatti conosciuto per le molteplici specie di uccelli acquatici ma a distinguersi e ad attirare lo sguardo, sono gli eleganti fenicotteri rosa. Proprio qui si riproducono a migliaia e i birdwatcher ne rimangono inevitabilmente affascinati. Il paesaggio intorno si tinge di colori che variano dal bianco al viola, dal rosso al verde. L’aria si riempie di suoni, quelli della fauna. Chi ama andare a cavallo sceglie Cabras per passeggiare tra le lingue di sabbia che separano gli stagni, chi invece vuole assaggiarne le tradizioni si reca in paese per la festa del santo patrono. Nove giorni di celebrazioni tra balli popolari e buon cibo tra cui l’immancabile bottarga locale lavorata con la tecnica appresa dai Fenici.
Una sabbia formata da granelli di quarzo trasparenti che riflette il cielo e il mare, un effetto quasi accecante. Dune vestite di luce, ossia quelle di Is Arutas. Il bianco si lascia contaminare dal rosa e dal verde, poi il blu e lo scintillio smeraldo della distesa d’acqua, e un ambiente selvaggio che chiude in un abbraccio. È la spiaggia più famosa della Penisola del Sinis, molti la chiamano la spiaggia dei chicchi di riso e viene reputata una delle più belle al mondo. Il fondale limpido e profondo è un sogno per chiunque pratichi snorkeling, il vento seduce i surfisti. L’aspetto roccioso e desertico rende l’atmosfera carica di energia, quella più spontanea e ancestrale. E proprio tra questi speroni austeri, come due protettori del nord e del sud, vale la pena fermarsi a scattare delle fotografie mozzafiato. L’orizzonte si arricchisce infine con l’isola di Mal di Ventre, un’oasi naturalistica abitata dalle tartarughe marine e nei cui abissi sono rinvenibili relitti di epoche lontane.
Onde alte sette metri, una tavola da surf e via, pronti per un’indimenticabile avventura acquatica. Capo Mannu è una vera leggenda, la sua particolarità è quella di essere esposto a tutti i venti dei quadranti occidentali, soprattutto al maestrale. Questa è la genesi del perché questa località sia divenuta una delle più ricercate dagli appassionati di surf e windsurf di tutta Europa nonché un punto di riferimento per il kitesurf italiano. Vista l’intensità delle mareggiate che si possono verificare quando il vento è particolarmente forte, questo gioiello della Penisola del Sinis si presta agli atleti più allenati e meno ai neofiti di questo sport. Ma c’è sempre modo di imparare, Capo Mannu è noto per ospitare l’organizzazione Is Benas Surf Club, la prima scuola di surf italiana inaugurata 24 anni fa. E per chi alla dirompenza del mare preferisce le spiagge, numerose sono le particolarissime cale circostanti, tra cui S’Anea Scoada, Mandriola, Sa Mesa Longa, Sa Rocca Tunda, Su Pallosu e Pitzu Idu.