Immergersi nei versi di una poesia, negli scenari che hanno ispirato poeti, romanzieri e artisti. Passeggiare tra le vie di un villaggio dove anni prima trascorreva le proprie giornate qualcuno di cui ne conosciamo parole e sensibilità soltanto attraverso le pagine dei libri, ma che nella realtà viveva la propria vita, in ogni sua sfaccettatura, nella quotidianità. È la magia dei borghi letterari, luoghi carichi di cultura, storia e tradizione la cui popolarità è legata a nomi illustri che hanno arricchito la nostra letteratura. Fiumi di inchiostro che disegnano panorami unici, case di celebri autori del passato divenute dei musei in cui spesso, è proprio lo studio magari con una vecchia scrivania in legno, ad attirare la curiosità dei visitatori. Quello spazio creativo dove sono venuti alla luce autentici capolavori, o perché no, la vista da una finestra dalla quale cedere all’immaginazione o all’introspezione. In questo speciale conosceremo quattro borghi, un viaggio in Italia tutto da sfogliare.
La Lombardia ha fatto da cornice a numerose opere letterarie e ancora oggi continua ad affascinare chi lascia andare i propri pensieri su un foglio bianco. Basti pensare a quell’indimenticabile «Ramo del Lago di Como che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi» con cui il Manzoni descrive Lecco, e a quegli stessi monti dipinti nell’addio di Lucia nel passo forse più lirico e suggestivo de “I Promessi Sposi”. O quel “Piccolo mondo antico” di Antonio Fogazzaro ambientato in Valsolda, dove lo stesso scrittore trascorse molti anni. Da qui una serie di descrizioni sostanzialmente autobiografiche. E ancora una Milano aspra e ribelle nel Sessantotto che emerge forte, con i suoi contrasti da “Due di due” del meneghino Andrea De Carlo. Questa regione ha inoltre dato i natali a Dario Fo, insignito del Premio Nobel per la Letteratura nel 1997, il quale «Seguendo la tradizione dei giullari medievali, dileggia il potere restituendo la dignità agli oppressi».
Sorge sulle rive del Lago di Pusiano in provincia di Lecco, parte del Parco della Valle del Lambro, Bosisio Parini ed è strettamente legato al poeta Giuseppe Parini. Il suo ruolo è centrale anche a livello turistico, l’itinerario pariniano accompagna i viaggiatori attraverso gli angoli del borgo connessi alla figura del poeta, dalla sua casa natale (ora Casa Museo Parini) all’antica chiesa di Sant’Anna, e ancora la piazza e la fonte battesimale. È a questo paese e in particolare al lago, che Parini dedicò un volumetto in versi, “Alcune poesie di Ripano Eupilino”, che grazie al successo riscosso gli consentì l’ingresso all’Accademia dei Trasformati. Imperdibile è la navigazione lacustre con escursione sull’Isola dei Cipressi, la cui storia risale al neolitico quando, sulla punta orientale, sorgeva un piccolo villaggio su palafitte. Appartenuta a blasonati proprietari, è attualmente abitata dai Gavazzi che con grande attenzione all’ecosistema, hanno contribuito al ripopolamento della fauna con aironi, pavoni e cigni.
«S'apra, come rosa in fiore». I versi di Gabriele D’Annunzio risuonano in quella che è una piccola gemma sul Lago di Garda. Il borgo di Gardone Riviera, col suo fascino dettato dal lungolago e dalla natura variopinta che ne delinea i tratti, deve la sua fama al Vittoriale degli Italiani, un complesso di edifici con tanto di giardini, corsi d’acqua e teatro all’aperto, eretto negli anni Trenta per volontà del letterato abruzzese. All’interno di questa cittadella si può osservare l’abitazione del Vate, il quale giunto ivi con l’idea di trattenersi per poche settimane, vi rimase fino alla morte. Gardone Riviera sorprende, infine, con splendide residenze nate nel periodo della Belle Époque su commissione di famiglie austriache e tedesche tra le quali spicca la neoclassica Villa Alba con il suo Eretteo che richiama le cariatidi ateniesi, o il Grand hotel Gardone Riviera, che oltre ad avere ospitato perfino Winston Churchill, è stato la location scelta da Stefan Zweing per il suo racconto “Tramonto di un cuore”.