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e-borghi travel 34, Speciale borghi di fiume: Borghi del gusto: Il fascino irresistibile dei borghi sull’acqua

Sono poco conosciute eppure ricche di bellezza, le località nate e cresciute lungo i fiumi, testimoni placidi del passaggio di epoche, storie, sapori e curiosità. Borghi che offrono scorci e tradizioni inaspettate, anche a tavola, e strade parallele a quelle di terra che invogliano alla scoperta e che fanno sentire, nel 2022, ancora esploratori di terre nuove. Paesi e villaggi che diventano sentinelle senza tempo, ambasciatori di un turismo dal ritmo lento, ancora tutto da assaporare. Le strade liquide sono uno stile di vivere il viaggio ideale per chi ama il turismo lento e fuori dalle rotte comuni, in territori ancora poco conosciuti e affascinanti. Dalla navigabilità lungo il fiume Brenta in Veneto fino agli incredibili scenari acquatici della Ciociaria agli spettacolari panorami lungo il Venafro in Molise, fino a sorprese che arrivano fino in sud Italia. Le opzioni sono diverse. Protagonisti i fiumi, forse meno conosciuti o considerati ancora rispetto ai loro “cugini d’acqua dolce”, i laghi, ma altrettanto magici.

Tra ville e pirati

Il viaggio parte dal Veneto e si snoda lungo le acque del fiume Brenta, navigabile, corso d’acqua tra i pionieri di questo stile di viaggio in Italia. Le strade dell’Antigo Dogado, nella bassa pianura veneziana e tra antiche fattorie, scenari rurali e magnifiche ville venete, si possono percorrere anche navigando con il battello o con barche lungo fiumi come l’Adige, il Bacchiglione e il Brenta. Tappa a Dolo, paese sull’acqua e il suo nucleo storico, l’”Isola del Maltempo”, con lo squero (cantiere navale) e antichi molini. Tra i piatti tipici da gustare: polenta bianca, pesce, anguilla. Il dolce tipico è la Tortona di Dolo, con mele, frutta secca e farina di mais. I fiumi un tempo erano vere e proprie strade liquide, dove potevano annidarsi anche i pirati. Succede nella storia di Rocchetta Tanaro, in Piemonte e in provincia di Asti, dove pescatori di frodo o criminali rapinavano le barche in passaggio lungo le anse nascoste. Il borgo è il posto giusto per una pausa enogastronomica di cucina piemontese autentica, dove gustare ottimo vino Barbera tra cui quello del maestro Beppe Vessicchio, che qui produce il suo vino affinato in modo particolare: con la musica.

Le melodie dell’acqua

La musica, il sottofondo fluido, accompagna ogni passeggiata lungo un borgo sull’acqua. È la colonna sonora a Isola del Liri, paradiso della Ciociaria che ospita una vera cascata in centro storico, formata dal braccio di sinistra del fiume Liri, alta circa 27 metri: è una delle poche cascate in centro storico di una città, unica in Italia e in Europa. L’acqua rende il pesce protagonista nella cucina locale: spaghetti di gamberi di fiume o sugo di trota. Un borgo da fiaba, come sembra di essere anche in quello di Rasiglia, la “Piccola Venezia dell’Umbria”. La fragorosa sorgente di Capovena è il sottofondo e la cornice da cui sembra scaturire tutto l’abitato, sovrastato anch’esso da una rocca. Tra mulini e case su ruscelli, cascatelle e lavatoi, si può assaporare il meglio dei prodotti tipici umbri, dalle zuppe all’olio.

Ritmo lento

Zuppe, legumi e ritmi lenti sono protagonisti anche seguendo il corso del fiume Lao in Calabria, che nasce in Basilicata con il nome di Mercure. Prende il nome dall’antica colonia greca di Laos, polis della Magna Grecia. Luogo ideale per gli amanti del rafting, canyoning e pesca a mosca. Ma anche per un turismo dal ritmo lento e scenari selvaggi alla scoperta della vita sul fiume e del borgo di Mormanno, terra di produzione del fagiolo poverello e della lenticchia di Mormanno, vere e proprie specialità locali simbolo di un’alimentazione sostenibile e iperlocale. Legumi e frutti della terra autentici anche a Venafro, in Molise, dove prende il nome la famosa zuppa molisana. Borgo dalle origini antichissime, è conosciuto anche come Porta del Molise. La pianura di Venafro è attraversata dal fiume Volturno e dà vita a mulini, laghetti, scenari e giochi di riflessi che rendono questo luogo idilliaco.

Di Alessandra Favaro

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