Città storiche dal fascino unico, piccoli borghi avvolti da paesaggi di straordinaria bellezza, opere architettoniche, naturali e artistiche di inestimabile valore: la Toscana è uno scrigno di tesori. Per scoprirli nella loro vera essenza il filo rosso è quello tratteggiato dai suoi nove riconoscimenti Unesco, siti topici inseriti nella prestigiosa lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità per il valore assoluto della loro testimonianza storico-culturale, per i capolavori che ospitano e per la bellezza che esprimono. Un patrimonio che si arricchisce di luoghi e aree toscane che per le loro peculiarità e la loro rilevante testimonianza sono state inserite nei programmi e nei global network dell’Unesco come realtà da preservare e tutelare. Scoprire i beni toscani inseriti nella World Heritage List significa così lasciarsi guidare dalla curiosità e dalla passione. Pian piano, di viaggio in viaggio, per costruire, ognuno, la propria personale “Heritage list”.
Non ha bisogno di presentazioni Firenze, città maestosa conosciuta in tutto il mondo per la grandiosità delle sue opere: la cattedrale di Santa Maria del Fiore, la chiesa di Santa Croce, il palazzo degli Uffizi, le opere di artisti come Giotto, Brunelleschi, Botticelli e Michelangelo e molto altro. Ma forse non tutti sanno che il suo centro storico è stato inserito nella lista dei Patrimoni Unesco, primo sito toscano nel 1982, per essere riconosciuto come capolavoro del genio creativo. Culla del Rinascimento, città madre di artisti assoluti, mentore del genio, sintesi di storia e cultura, il compimento di Firenze durante sei secoli ha dato vita a una città unica per realizzazione sociale, urbana e artistica. Un vero “museo a cielo aperto” che racchiude musei, chiese, palazzi e beni di valore inestimabile e anima una galleria di meraviglie, simbiosi perfetta di opere, architetture urbanistiche, paesaggio e tessuto sociale.
La piazza del Duomo di Pisa fa parte del World Heritage dell’Unesco dal 1987. Quella che viene chiamata piazza dei Miracoli, appellativo coniato dal poeta Gabriele D’Annunzio, è riconosciuta come la testimonianza di un progetto unico dal punto di vista artistico, l’espressione di uno stile costruttivo esclusivo: il Romanico pisano. E se è la particolarità della Torre Pendente, causata da un cedimento del terreno riscontrato già ai tempi della sua costruzione iniziata nel 1277, è anch’essa diventata un’attrattiva del tutto singolare, il valore intrinseco di questa piazza è quello di uno spazio altamente rappresentativo di una visione totalizzante che rende grazie al Sacro: un verde prato come una “cittadella” celebrativa che racchiude nella sua perfezione quattro capolavori: Duomo, Battistero, Camposanto e la celeberrima Torre Pendente.
Nel cuore della Val D’Elsa, San Gimignano disegna l’orizzonte con il suo profilo riconoscibile da lontano. Sono le sue torri ad annunciare atmosfere medievali uniche: tutto qui riconduce il visitatore all’incanto di uno straordinario passato. Un vero manifesto dell’arte, San Gimignano è sito Unesco dal 1990. Basta passeggiare per il borgo per assaporare gli echi di quell’antica vita urbana, ammirando le sue piazze e le sue strade, le case e i palazzi, scoprendo pozzi e fonti e innamorandosi dei dolci paesaggi che la circondano. E ancora scoprire lo splendido duomo, i capolavori di Benozzo Gozzoli, Ghirlandaio e Jacopo della Quercia, la Pinacoteca con le opere di artisti come Pinturicchio e Filippino Lippi. Un tempo si contavano ben 72 torri, oggi ne rimangono 13, ma ancora consentono a San Gimignano l’appellativo di Manhattan del Medioevo. Solo un modo di dire, certo, che racconta molto però di come, qui, ci si sente a casa in un passato ancora vivo.
Il centro storico di Siena è tutto un affascinante saliscendi di vie cittadine. Ad aspettare “dietro l’angolo” è lo stupore, quello che si prova immancabilmente quando lo sguardo cattura lo spazio aperto della sua splendida piazza del Campo. Una meraviglia che non finisce al primo sguardo, perché l’occhio più attento non può che cogliere la straordinarietà di questa città e del suo centro storico, sito Unesco dal 1995. Apprezzato esemplare di architettura medievale e gotica, Siena è infatti una testimonianza unica di struttura urbana cresciuta in armonia con il paesaggio. Ne è testimone tutto il suo centro storico, a partire dalla curiosa pendenza di piazza del Campo con la sua sagoma a forma di conchiglia. Un equilibrio di luoghi e di espressioni artistiche raffinate, come raccontano i capolavori conservati nelle sue chiese e nei musei, ma anche di vivacità cittadina, con la gente, la vita di strada, le contrade e il Palio che sanno rinnovare le tradizioni popolari e farne un vero e proprio stile di vita.
In provincia di Siena, Pienza fa parte dei beni del Patrimonio Mondiale dell’Unesco dal 1996 in quanto città ideale del Rinascimento. La città rappresenta la prima applicazione dei concetti umanistici nella pianificazione urbanistica. La sua è la realizzazione esemplare di una nuova visione dello spazio di cui si ha percezione anche con una semplice passeggiata tra l’incanto dei suoi edifici, simbolo di perfezione architettonica e sapientemente inseriti in scenografie di suggestiva bellezza. Pienza è una città utopica che diventa città reale: domina la Val d’Orcia, offrendo a chi la esplora i suoi sapori unici e le sue tradizioni. Ma anche la Val d’Orcia stessa dal 2004 è riconosciuta dall’Unesco per l’unicità della bellezza del suo paesaggio disegnato dalla perizia e dal genio dell’uomo. Ci troviamo in un territorio perfettamente conservato e integro che rappresenta gli ideali del buon governo delle città-stato toscane e la ricerca estetica che ne ha seguito la concezione. Filari di cipressi, lievi colline, borghi turriti dalle mura antiche e strade sinuose inducono lo sguardo verso scorci mozzafiato, ormai universalmente impressi nell’immaginario collettivo.
Ville signorili, suggestivi poderi e giardini da sogno punteggiano il paesaggio: sono 14 meravigliosi siti - 12 ville e due giardini - riconosciuti patrimonio Unesco nel 2013. Questi luoghi preziosi, complessi architettonici “di campagna”, molte delle quali nei dintorni di Firenze, raccontano ancora oggi le strategie di governo, la cultura e l’arte del Granducato di Toscana. Erano residenze estive venute in possesso della famiglia Medici tra il XV e il XVII secolo, ma rappresentano molto di più. Sono potenti segnali di una politica di controllo del territorio, che non ha rinunciato a esaltare l’opera dell’uomo attraverso una incessante ricerca dell’armonia e del rispetto della bellezza. Altro luogo simbolo di un altro tipo di villeggiatura sono le Terme di Montecatini, che fanno parte insieme ad altre 11 città europee del sito Unesco “Grandi città termali d’Europa”. Perfetta testimone dello stile termale che fino agli Anni Trenta ha reso le villeggiature curative un thopos della cultura turistica internazionale, Montecatini si sviluppa proprio intorno alla ricchezza delle sue acque termali. Cure mediche, bagni terapeutici e attività ricreative hanno dato origine ad architetture tipiche, edifici e parchi dedicati alla salute e al tempo libero. Campi di prova per l’architettura Liberty sono stati i kursaal, i teatri, i caffè insieme alle sale termali, agli hotel e alle ville con i loro giardini e i loro viali ombrosi. E Montecatini è anche un luogo che testimonia lo sviluppo delle scienze e della medicina e le sue applicazioni balneoterapiche, ancora oggi fiore all’occhiello dell’offerta turistica regionale.
Sono luoghi dominati dalla natura le Faggete Vetuste della Riserva integrale di Sasso Fratino e il territorio a essa legato. Una tessera di incontaminata bellezza, parte del sito transnazionale Unesco “Foreste Primordiali”, scelte per la loro elevata integrità ecosistemica. Le faggete sono, con i loro 8mila ettari e faggi antichi di cinquecento anni, uno dei più ampi complessi forestali d’Europa. Qui cammini secolari hanno visto intrecciarsi anche le vicende di cantori come Dante e Ariosto ed eremitaggi perfetti hanno permesso a Santi e mistici di trovare pace e illuminazione spirituale. E sono tanti i riconoscimenti, sotto forma di patrocinio o di inserimento in programmi di tutela, curati dall’Unesco in Toscana. Le isole di Toscana con le Selve costiere della Toscana e l’Appennino Tosco-Emiliano sono state riconosciute come Riserve della Biosfera. Il Parco Minerario Toscano delle Colline Metallifere e il Parco delle Alpi Apuane fanno parte della Rete Mondiale dei Geoparchi che promuove una fruizione turistica consapevole. L’Archivio Storico Diocesano di Lucca e la Biblioteca Laurenziana di Firenze sono inserite nel Registro delle Memorie del Mondo e Carrara è dal 2017 parte della Rete delle Città Creative dell’Unesco, per la tradizione artigiana e il sostegno indiretto dato alle arti della città. Lucca, infine, ha vinto nel 2020 il premio “Unesco Learning City Award” per la vocazione all’apprendimento.
Alcune località toscane fanno parte della “tentative list” ovvero sono candidate ufficialmente a essere inserite nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità Tra esse, il centro storico di Lucca, la cui struttura urbanistica indica a tutt’oggi lo sviluppo politico e culturale ininterrotto, sin dai tempi della fondazione romana e la città di Volterra per le testimonianze che attraverso la ricchezza della sua eredità etrusca, ci consegnano oggi un luogo unico in armonia con la sorprendente varietà geomorfologica dell’ambiente, fatta di biancane, calanchi e balzi. Nella lista anche la Via Francigena, che nel suo tratto toscano conserva la memoria della prima e più importante via di pellegrinaggio che nel Medioevo connetteva i Paesi d’oltralpe a Roma e offre oggi itinerari slow. Nella tentative list anche il Bacino e le Cave del Marmo di Carrara testimonianza storica di come l’uomo, sin dai tempi romani, abbia saputo sfruttare le risorse naturali creando scenari di bellezza suggestiva e il cosiddetto santuario dei Cetacei, sito transnazionale che identifica un’area marina protetta per lo studio dei mammiferi marini e la loro tutela del loro habitat, che comprende le sette isole del Parco dell’Arcipelago Toscano: Elba, Giglio, Pianosa, Giannutri, Capraia, Gorgona e Montecristo.
Infine, sono molte anche le pratiche, attività e usi che fanno parte della tradizione toscana inserite nel novero dei “Patrimoni Culturali Immateriali dell’Umanità”. Menzioni al valore di tutte le competenze ancora vive e vitali, trasmesse anche oralmente di generazione in generazione, riconoscimenti nazionali e transnazionali che ben si riconoscono nello stile di vita tradizionale toscano. Tipici della Toscana sono per esempio i muretti a secco, pratica costruttiva riconosciuta come patrimonio mondiale dal 2018, così come la pratica risalente addirittura alla preistoria della transumanza, patrimonio immateriale dal 2019, della quale in Toscana si possono ancora percepire delle eco e che prevede pratiche di allevamento in cui le greggi vengono spostate dalle zone montuose degli Appennini sino al mare. Anche l’Alpinismo, patrimonio immateriale dal 2019, viene praticato in Toscana, dove non è inteso soltanto come sport, ma piuttosto come intima pratica di vita e conoscenza del territorio. Arte antichissima, la Falconeria è inserita nel patrimonio immateriale dal 2016: in Toscana questa nobile tradizione medievale è ancora viva come un’abilità rituale legata a rievocazioni storiche e come dissuasore naturale delle specie che arrecano danno alle colture, è annoverata tra le buone pratiche di coltivazione biologica per un’agricoltura sostenibile. Infine dal 2021, anche la cerca e cava del tartufo si aggiunge alle pratiche tramandate di generazione in generazione da salvaguardare riconosciute dall’Unesco.
Di Alessandra Boiardi