Il profilo di un castello che si staglia all’orizzonte: è un po’ l’immagine iconica quando si pensa a un borgo caratteristico. Il viaggio di questo mese è tra torri e fortezze antiche che aprono le porte come le pagine di un libro ricco di personaggi, storie e leggende. Molti dei borghi italiani sono nati proprio attorno a questi avamposti di protezione militare mentre, soprattutto a partire dal Rinascimento, diverse fortezze sono state convertite in dimore signorili per nobili casate. Alcune di queste invece hanno mantenuto la loro vocazione difensiva nei secoli o sono nate con altri scopi, alcuni avvolti nel mistero. Tutte, senza mai perdere fascino e magia.
A volte le fortezze sono vere e proprie cittadelle, nate con uno scopo difensivo e oggi diventate affascinanti destinazioni turistiche. Come Palmanova, la “città stellata”, in provincia di Udine, patrimonio Unesco. La sua fondazione ha una data precisa, 7 ottobre 1593. Nata sotto il regno della Repubblica di Venezia, aveva lo scopo di lanciare un messaggio forte e chiaro: la costruzione di una città fortificata in grado di respingere il rischio delle invasioni ottomane. Una cittadina affascinante da percorrere a piedi o in bici lungo la ciclopedonale che circonda le mura. E dopo una pedalata e una visita ai musei cittadini, ci si rinfranca con un autentico gulasch, che richiama il periodo asburgico e un bicchiere di Ribolla Gialla Doc. Si beve invece anche dell’ottimo whisky locale a Glorenza, in Alta Val Venosta, paradiso delle mele. Glorenza è la “più piccola città” dell’Alto Adige. Un borgo medievale fortificato dove il tempo sembra essersi fermato. Magico passeggiare tra le mura e le antiche porte, salire a percorrere i camminamenti, entrare nelle antiche sale dove vengono ospitate mostre ed esposizioni. Appena fuori le mura, si verrà incuriositi da una costruzione futuristica tra le montagne: è la distilleria di whisky locale.
Se in Val Venosta il paesaggio è caratterizzato da meleti e vigneti, scendendo verso il centro Italia il panorama di colline e paesaggi è punteggiato di vigneti e uliveti. In questo scenario troviamo la piccola “Baviera d’Italia”, ovvero l’Abruzzo. La regione è soprannominata così per la ricchezza di castelli, torri e fortezze, alcuni dei quali incastonati in piccoli comuni parte del circuito “Borghi più belli d’Italia”. Tra questi, Civitella del Tronto: borgo medievale dominato sulla cima a seicento metri di altezza, dalla sua fortezza, una delle più grandi e importanti opere di ingegneria militare d’Europa estesa per 25mila metri quadri. All’interno, un museo sulla sua storia e stanze, luoghi e torri di vedetta, camminamenti e memorie di come era la vita militare. Visitare quella che è stata l’ultima fortezza borbonica in Italia è un’esperienza affascinante, prima di regalarsi una cena con arrosticini e olio abruzzese nel centro storico del borgo.
Ci sono altre “fortezze” che invece non nacquero con scopo difensivo, ma restano ancora un mistero. La più famosa è Castel Del Monte, ad Andria, “capitale” dell’autentica burrata pugliese e terra di bombette, gli involtini di carne della Murgia. La fortezza è Patrimonio Unesco. Risalente al XIII secolo, fu commissionata da Federico II di Svevia, l’allora sovrano del Sacro Romano Impero. La forma ottagonale e altri particolari delle sale e degli elementi architettonici, come scale a chiocciola ispirate alla proporzione aurea, fanno immaginare anche destinazioni d’uso di rappresentanza o di valenza iniziatica. Ha un valore decisamente anche artistico, anche per il territorio dove è collocata, la fortezza di Falconara a Butera, ottimo punto di partenza per esplorare la Sicilia orientale, l’unico castello della provincia di Caltanissetta affacciato sul mare. Nelle vicinanze, tesori storici quali i mosaici romani di Piazza Armerina e naturali: il miele di Butera e il raro fico d’india a fiore a palme rotonde, di origine messicana.
Di Alessandra Favaro