Due tipologie di turismo, quello scandito da ritmi lenti e quello “frenetico” che riempie le giornate con innumerevoli attività e avventure, che non per forza vanno considerate in antitesi tra loro: spesso possono convivere nell’ambito della stessa vacanza, mostrando due facce diverse di una destinazione e anzi, regalando un po’ di brio e consentendo di accontentare tutti i partecipanti. Non stiamo parlando di sport estremi a tutta adrenalina e adatti solo a fisici allenati da contrapporre a lunghe ore sdraiati su un’amaca all’insegna del dolce far nulla: tutt’altro, abbiamo scelto tre aree geografiche che si caratterizzano proprio per la duplice natura delle propria offerta – slow e active – ma sempre all’insegna di emozioni uniche e di attività e location peculiari e affatto scontate. Partiamo allora, senza dimenticare di mettere in valigia una sahariana color kaki per l’Africa, una giacca a vento per il Nord Europa, e un antizanzare per la rigogliosa vegetazione dei Paesi caraibici.
Andiamo nel cuore dell’Africa più vera, lungo il quarto fiume più lungo del continente, lo Zambesi, che nella sua corsa attraversa più Paesi e regala spettacoli della natura da lasciare letteralmente a bocca aperta, come le fragorose cascate Vittoria, sul confine tra Zambia e Zimbabwe, annoverate non a torto tra le otto meraviglie naturali del mondo. E proprio chi sceglie di ammirare le cascate dal versante dello Zimbabwe può poi provare l’ebbrezza di fare rafting tra le rapide adrenaliniche del fiume – uno dei percorsi più avvincenti prevede 19 rapide abbastanza impegnative navigando per 23 chilometri –. Chi invece preferisce ritmi più lenti ma non vuole rinunciare a solcare le acque dello Zambesi, può optare per un’indimenticabile crociera al tramonto, con tanto di aperitivo, e nel frattempo aguzzare la vista: mentre la grande palla infuocata del sole scomparirà all’orizzonte, non sarà infatti difficile incontrare coccodrilli e ippopotami intenti a fare placidamente il bagno.
Cambiamo decisamente latitudine e, soprattutto, clima: dal caldo inebriante e insistente dell’Africa, eccoci alle temperature polari dei Paesi del Nord Europa, dove la natura, nei mesi più freddi, si nasconde sotto pesanti coltri di neve candida. Sulle meravigliose isole Lofoten – siamo al largo della Norvegia – la vita scorre lenta e il bianco è interrotto dai colori accesi delle casette che formano i pittoreschi villaggi aggrappati alle coste, in gran parte rocciose. Qui gli amanti dell’avventura non potranno non concedersi una lunga escursione in paesaggi fiabeschi a bordo di una saettante slitta trainata dai cani husky; i più coraggiosi potranno addirittura cimentarsi nella guida – magari dopo aver familiarizzato un po’ con gli amici a quattro zampe della loro muta – mentre i meno freddolosi dovranno provare la corsa in notturna. E, sempre di notte, gli animi più contemplativi – e tranquilli – non avranno che da stare con il naso all’insù – magari tenendo tra le mani una tazza di caldo vin brûlé – e attendere che la natura sfoderi tutta la sua bellezza colorando il cielo con le magnetiche striature verdastre dell’aurora boreale.
Ancora un giro del mappamondo e ci ritroviamo in un Paese unico caratterizzato da una vivace ricchezza folkloristica unita a siti archeologici (ancora) misteriosi, cittadine coloniali, soffici spiagge caraibiche e una gastronomia dai gusti forti: stiamo parlando del Messico, in cima alla lista delle destinazioni più gettonate dal pubblico italiano. Per chi vuole rendere indimenticabile la visita ad alcuni dei siti archeologici più famosi, potrà decidere di abbinare il giro a un’adrenalinica discesa in zip line: attaccati a un cavo d’acciaio tramite una carrucola, si scivola penzolando nel vuoto per alcune centinaia di metri, mentre sotto si vede scorrere una natura incontaminata e lussureggiante. Ça va sans dire che l’attività è fortemente sconsigliata a chi soffre di vertigini. E gli amanti dei ritmi slow? Anche per loro c’è la possibilità di ammirare il panorama dall’alto, ma a bordo di una placida mongolfiera, assistendo al comparire del sole all’alba, magari sorvolando le scenografiche piramidi di Chichén-Itzá in Yucatan, protette dall’Unesco.
Di Simona PK Daviddi