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e-borghi travel 43, Speciale turismo attivo e slow: Borghi del gusto: Elogio della lentezza

Se è vero il proverbio “A tavola non si invecchia”, il buon cibo – e il buon vino! – e la convivialità che caratterizzano molto spesso i pasti nel Belpaese invitano a gustare i prodotti del territorio lentamente, assaporando con tutti i sensi i piatti tipici, i frutti della terra, i sentori, imprimendo nella mente anche colori e profumi, in una sarabanda sensoriale che rimane indelebile tra i ricordi. Ecco che allora proprio pranzi e cene, soprattutto durante una vacanza superattiva, possono diventare il momento per rallentare i ritmi e abbandonarsi a una parentesi contemplativa prima di riprendere il cammino verso l’avventura successiva. In Italia, poi, le scuse per sedersi a tavola non mancano mai, così come non mancano le tipicità da assaggiare. Noi vi proponiamo tre destinazioni affascinanti e adatte a tutte le stagioni, caratterizzate da altrettante attività adrenaliniche, ma anche da una proposta enogastronomica superlativa, in grado di ricaricare le energie anche del viaggiatore più irrequieto.

Basilicata: “Volo dell’angelo” e peperoni cruschi

Partiamo dalla regione-rivelazione degli ultimi anni – complici alcuni kolossal che l’hanno vista come set, ma anche importanti iniziative culturali di ampio respiro – la Basilicata. Oltre alla splendida Matera e a numerosi borghi scenografici, qui è possibile provare un unicum, il “Volo dell’angelo”: sospesi a un cavo d’acciaio sarà possibile letteralmente “volare” tra due paesi che sembrano usciti da un meraviglioso presepe, Castelmezzano e Pietrapertosa, nel cuore delle Dolomiti Lucane. Il Volo – che è possibile fare anche in coppia, per i più romantici – consente di percorrere circa 1.400 metri a un’altezza che oscilla dai 118 ai 130 metri e a una velocità che varia dai 110 ai 120 chilometri orari. E una volta tornati “con i piedi per terra”, una passeggiata a ritmi lenti tra i vicoli dei due borghi permetterà di scoprirne il fascino, prima di scegliere un buon ristorante e provare i piatti del territorio, a iniziare da peperoni cruschi, melanzane rosse e dal saporitissimo caciocavallo podolico.

Puglia: tuffi, grotte e orecchiette

Dici Puglia e dici “tuffi” e l’associazione mentale immediata è con lo spettacolo da vertigini del Red Bull Cliff Diving World Series, che ormai da diversi anni ha scelto Polignano a Mare come scenografico trampolino per la tappa italiana della manifestazione, che vede ogni anno esibirsi i migliori tuffatori del mondo. Tuttavia, anche per i comuni mortali la Puglia offre meravigliosi speroni rocciosi dai quali provare l’ebbrezza di un tuffo di qualche metro, a iniziare da Cala Paura – il nome, ammettiamolo, invita alla prudenza – nei pressi della stessa Polignano; per continuare con gli alti faraglioni erosi dal vento di Torre Sant’Andrea, le pareti rocciose della Grotta della Poesia Piccola, nei pressi di Torre dell’Orso o, ancora – solo per i più coraggiosi –, il ponte sopra la caletta del Ciolo, vicino a Leuca. E per rifocillarsi dopo tanta adrenalina, la Puglia mette in tavola prodotti irresistibili: dal pesce crudo all’infinita varietà di latticini freschissimi, dalle prelibate orecchiette con le cime di rapa al goloso mix di fave & cicoria, il tutto accompagnato da vini – soprattutto rossi – di carattere, come Negroamaro e Primitivo di Manduria.

Trentino: sci, ghiacciai e Späzle

Dal caldo e dai colori intensi della Puglia, al bianco abbacinante delle distese innevate della Val di Sole, in Trentino. Se Ponte di Legno e il Tonale sono nomi noti agli sciatori di tutti i livelli – grazie ai circa cento chilometri di piste che oscillano dai mille metri di altitudine ai 3mila – non tutti sanno che in questo comprensorio è possibile sciare – fino a fine maggio! – anche sul ghiacciaio Presena, cimentandosi in discese adrenaliniche tra paesaggi maestosi. E, tra una discesa e l’altra, è imperdibile una pausa dai ritmi slow, magari al Rifugio Capanna Presena (siamo a 2.753 metri di quota), per rigenerarsi scegliendo tra sauna finlandese, sauna a infrarossi, idromassaggio in vasca di pietra lavica o semplice relax contemplando il ghiacciaio. A fine giornata, poi, la cucina trentina – che in questa zona strizza l’occhio sia a quella austriaca sia a quella valtellinese – sedurrà anche i palati più fini con gli irresistibili canederli, con gli Späzle al formaggio di malga, con i casoncelli, ma anche con i prelibati pizzoccheri.

Di Simona PK Daviddi

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