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e-borghi travel 45, Speciale Borghi del tempo: Sesto, il borgo del tempo dipinto sulle Dolomiti

Misurare il tempo è stata da sempre una delle maggiori sfide dell’uomo. Che fosse osservando il cielo o soffermandosi sul trascorrere delle stagioni, fino ad arrivare alle tecnologie più moderne, gli esseri umani difficilmente riescono a dimenticarsi del ticchettio delle lancette. Eppure, esistono luoghi dove il passare delle ore si può vivere senza stress, lasciandosi andare, piuttosto, alle suggestioni che dona il paesaggio. È quello che succede a Sesto, un borgo che sorge nella Provincia Autonoma di Bolzano e che ospita la meridiana naturale più grande al mondo. Si tratta di un qualcosa di unico, uno strumento in pietra che funziona sfruttando l’altezza delle cime delle Dolomiti che, illuminate dal sole, seppur in maniera approssimativa, permettono di risalire all’orario. Le vette protagoniste di tale meraviglia sono Cima Nove o Pala di Popera di 2.582 metri, Cima Dieci o Croda Rossa di Sesto di 2.965 metri, Cima Undici di 2.926 metri, Cima Dodici o Croda dei Toni di 3.094 metri e Cima Una di 2.598.

Come funziona la Meridiana di Sesto?

La Meridiana di Sesto è indubbiamente una delle attrazioni più curiose dell’Alta Pusteria, una sorta di dipinto dalle sfumature cangianti che, in virtù del fenomeno dell’enrosadira, accende le montagne di rosso, e poi di viola. Prima all’alba, e infine al tramonto. Un profilo che si delinea tra le rocce dolomitiche regalando panorami mozzafiato agli escursionisti e mettendo a disposizione di chi ama l’arrampicata delle ripide pareti verticali. Ma, a prescindere dall’indiscussa bellezza di questo luogo, la curiosità si dirotta proprio sulla meridiana. Come funziona questo orologio creato da Madre Natura? Prendendo Moso come punto di riferimento, il corso del sole si sovrappone di ora in ora con il nome dei monti. In occasione del solstizio d’inverno, il sole si allinea con la Cima Dodici alle 12:00, per poi baciare la Cima Uno sessanta minuti dopo. In epoca romana, la giornata iniziava con il sorgere del sole ragion per cui il nostro mezzogiorno era la “sexta hora”, da cui – probabilmente – l’origine del nome di Sesto.

Vivere la Meridiana con avventure outdoor

Appare evidente come un luogo simile riesca a catturare l’attenzione e ad affascinare. E se in passato tali scorci diventavano luoghi di culto o piccoli centri abitati, oggi sono il palcoscenico per gli appassionati delle attività in alta montagna. Lungo la Meridiana di Sesto non mancano infatti vie ferrate e d’arrampicata, nonché sentieri per un trekking sulle Dolomiti. Non si tratta di percorsi semplici, molti di essi sono destinati ad alpinisti esperti ed equipaggiati. Ne sono un esempio la via Berti verso la Cima Undici, ma anche la via normale Innerkofler che si sviluppa sulla Cima Dodici. La Cima Nove, invece, può essere raggiunta seguendo la via Baumgartner. Chi desideri cimentarsi sulle vie ferrate prenda nota di questa chicca: sulla Cima Dieci è possibile ripercorrere parte dei sentieri della Grande Guerra, lì dove battagliavano italiani e austriaci. Infine, occorre ricordare come durante la stagione invernale questa sia una zona sciistica dove tante famiglie si ritrovano per divertirsi sulla neve.

Altre curiosità su Sesto

Sebbene Sesto sia un piccolo borgo, al di là della meridiana sorprende i viaggiatori con altre perle. Diverse sono le architetture religiose da ammirare, tra queste vi sono la chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo, ricostruita nel 1824 in stile Neobarocco e decorata con affreschi di Albert Stolz; la chiesa di San Valentino a Bagni di Moso, la chiesa di Moso del XVIII secolo e la cappella del bosco costruita durante la Prima Guerra Mondiale poco sopra il paese. Quest’ultima è collegata al “Sentiero della meditazione” e al “Sentiero delle fiabe”, e intorno all’edificio sono state rinvenute pietre ornamentali di culto preistorico. Da non perdere, in ultimo, il Museo Rudolf Stolz, dove sono esposte opere dell’artista tra cui grandi carboncini su carta, spesso usati come bozze per gli affreschi, nonché tempere e acquerelli raffiguranti la vita del Tirolo. E chi scegliesse di fare tappa a Sesto in periodo natalizio, si prepari allo stupore dei presepi, figli dell’estro artigiano e visibili in tutto il centro.

di Gaia Guarino

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